e-Dossier: 30 anni di relazioni con il Vaticano

«Al fine di ottimizzare la rappresentanza degli interessi svizzeri nei confronti del Vaticano, vi proponiamo di nominare un ambasciatore in missione speciale presso la Santa Sede per un periodo limitato fino al 1992, e di conferire al capo della Divisione politica I il titolo di ambasciatore speciale» (dodis.ch/57567).
e-Dossier: 700° anniversario della Confederazione – la dimensione internazionale

Dal 1291 al 1991 – 700 anni della Confederazione – un motivo per festeggiare. Questo è quello che la Svizzera disse a sé stessa alla fine degli anni ‘80. «CH91» era il nome del gigantesco progetto di giubileo che si sarebbe dovuto tenere in concomitanza con un’esposizione nazionale intorno al lago dei Quattro Cantoni – e che fallì clamorosamente nel 1987 a causa del voto nella Svizzera centrale.
e-Dossier: 40 anni fa l’omicidio di Hugo Wey

La mattina del 30 maggio 1979 Hugo Wey, l’incaricato d’affari svizzero a San Salvador, esce dalla sua abitazione e si dirige verso la cancellaria dell’ambasciata. Quel che accade in seguito non è del tutto chiaro: di certo c’è solo il fatto che un’automobile sbuca improvvisamente da una via laterale e blocca la strada. Degli uomini armati sembrano intenzionati a rapire Wey.
e-Dossier: La Nuit de Cristal

«Des hordes d’adolescents armés de haches et de pieds-de-biche écumaient la ville, détruisant les magasins juifs et ravageant tout à l’intérieur», rapporte Hans Dasen à la légation de Berlin, le 11 novembre 1938. Il y a 80 ans, le gérant du consulat de Suisse à Francfort assiste à la «Nuit de Cristal».
e-Dossier: La questione giurassiana e la politica internazionale

«Nous nous ridiculisons aux yeux des pays étrangers, qui ont de plus en plus l’impression que la Suisse ne peut pas faire face à ses problèmes de minorités», se plaint le chef du Département militaire Paul Chaudet lors de la séance du Conseil fédéral du 17 mars 1964 (dodis.ch/31968). La question jurassienne occupe à l’époque de plus en plus la politique fédérale.
e-Dossier: La repressione della «Primavera di Praga»

Il 21 agosto 1968 alle 11.30 la rappresentanza svizzera a Praga inviò a Berna il seguente messaggio: «Siamo finiti sotto il fuoco sovietico. Sono stati sparati dei colpi sull’edificio dell’ambasciata».Quando le truppe del Patto di Varsavia occuparono la Cecoslovacchia con un’azione a sorpresa, i diplomatici svizzeri si trovarono nell’epicentro dei drammatici eventi.
e-Dossier: Il caso Bührle

Già da mesi Fritz Real aveva intuito che nella guerra civile nigeriana si stavano impiegando numerosi cannoni antiaerei svizzeri esportati illegalmente. Il 12 giugno 1968 l'ambasciatore svizzero a Lagos ottenne la prova decisiva: «[abbiamo] informazioni da fonte sicura che indicano in maniera univoca una grave violazione delle norme sulle esportazioni da parte dell'azienda Bührle & Co.»
e-Dossier: l’«autunno tedesco» in Svizzera

Per i tedeschi si trattava innanzitutto di dar prova di normalità. Quando in autunno 1977 il presidente federale Walter Scheel arrivò in Svizzera per una visita di Stato, la Repubblica federale tedesca (RFT) stava attraversando la peggior crisi dalla fine della guerra. La «Rote Armee Fraktion» (RAF) aveva dato avvio alla sua «Offensiva 77»: Fu l’inizio dell’«autunno tedesco», un periodo segnato da paura e morte.
e-Dossier: La Guerra dei sei giorni di 1967 – il ruolo della Svizzera
Fu un’iniziativa molto insolita, che esulava dai modi soliti della diplomazia: il 6 giugno 1967 ben otto capi-missione arabi si presentarono al consigliere federale Willy Spühler per protestare con fermezza contro le «tendenze anti-arabe» nella stampa e nell’opinione pubblica svizzere. «Tutto ciò viola lo spirito della neutralità svizzera», osservarono gli ambasciatori.
e-Dossier: La Svizzera e la Rivoluzione russa

«Pietrogrado è completamente nelle mani dei Soviet locali», telegrafava a Berna la delegazione svizzera dalla capitale russa la sera del 7 novembre 1917. «Reparti di truppe sovietiche occupano la città. Le vie principali sono barricate. Alle dieci di sera si sono uditi spari di fucili e d’artiglieria nei dintorni del Palazzo d’inverno».